Oggi si presta grande attenzione al tema della dieta e dell’obesità infantile. Ricerche dimostrano che i ragazzi mangiano cibi più grassi, più sale, più zucchero. Fanno anche meno esercizio fisico. Si chiamano in causa i mezzi di comunicazione di massa e la pubblicità e si impone un controllo sulla promozione del cibo spazzatura. Molte scuole, nel Regno Unito, hanno ostracizzato spacci di dolciumi e distributori automatici e la maggior parte delle scuole primarie ha abbandonato le merendine piene di zucchero a favore di una porzione di frutta a metà mattinata. In alcuni casi, le autorità locali hanno istituito giornate in cui si va a scuola a piedi e organizzato gruppi di genitori per accompagnare i bambini. A parte il fatto evidente che gli esseri umani sono più sani e più forti quando mangano con senso e praticano regolarmente esercizio fisico, esiste anche un nesso evidente fra una dieta sana e la capacità di concentrarsi e di apprendere.
Purtroppo, la campagna per promuovere pasti salutari nelle scuole non ha avuto un successo immediato in tutto il Regno Unito. Molte famiglie si risentono per quelle che giudicano pesanti ingerenze, mentre altre, semplicemente, si rifiutano di credere all’evidenza. Per i genitori è difficile “privare” i figli di ciò che essi stessi preferiscono mangiare, specialmente in quelle comunità che hanno una solida tradizione di povertà e privazione. D’altro canto, è pure difficile per i figli “educare” i genitori sotto questo profilo, sebbene sia ancora da vedere se, a lungo andare, l’esperienza scolastica inciderà sugli atteggiamenti dei bambini nei confronti del cibo e dell’esercizio fisico.
A livello individuale, il cibo resta per alcuni fonte di grande soddisfazione, mentre per altri non è che occasione di conflitti e di grande ansia. Di solito, all’età di otto o nove anni i bambini hanno ormai “gusti e disgusti” ben definiti e i pasti fanno da sfondo a molte tragedie familiari. Provvedere al nutrimento, infatti, è uno dei compiti fondamentali dei genitori e un bambino di qualunque età sa perfettamente come far leva proprio sulle ansie dei propri genitori. In genere, i genitori si preoccupano più dei figli che rifiutano il cibo che di quelli che mangiano troppo e, spesso, occorre una terza persona, un membro della famiglia o un professionista, che intervenga per impedire che l’ansia del genitore e del bambino aumenti a dismisura. È questa l’età in cui l’amore per gli animali può portare i bambini a diventare vegetariani; oppure potrebbero pretendere cibi biologici. Alcuni di questi entusiasmi sono di breve durata, altri diventano parte integrante dell’identità che si sta costruendo.
Per i problemi alimentari di lieve entità sono solitamente sufficienti interventi di tipo comportamentale, ma alcuni sono una spia di problemi di fondo più gravi, legati all’immagine di sé, alla crescita, alla separazione, alla competizione a scuola ecc. Un cambiamento netto nelle abitudini alimentari di un bambino di nove anni deve, probabilmente, essere preso sul serio. Riuscire a mangiare una gran varietà di cibi in contesti differenti è un aspetto importante della capacità di sviluppare rapporti sociali al di fuori della famiglia e delle pareti domestiche
Cosa sapere su tuo figlio – Biddy Youell