Tutti i bambini intorno ai 4 e 5 anni hanno bisogno di genitori e insegnanti che riescano a stabilire dei confini fermi senza essere punitivi. A scuola il bambino può reagire alla necessità di condividere l’attenzione dell’insegnante con tutti gli altri bimbi cercando di “farsi spazio”, a volte di nascosto e altre più apertamente. Se per qualsiasi ragione si chiude un occhio (e nessuno nega che talvolta sia più facile ignorare i comportamenti aggressivi sperando che svaniscano da soli) il bambino capirà che se la può cavare comportandosi male, o che l’insegnante o il genitore ha paura a porre dei limiti, o anche che l’adulto concorda con questo modo di comportarsi. Questo lo farà sentire ancora più potente e tirannico e non lo aiuterà certo a gestire le sue tendenze distruttive in futuro.
I bambini che sono stati trattati così tendono a mettere sempre più alla prova i limiti che gli vengono dati, perché in realtà hanno paura della propria capacità di essere tirannici.
Casement diceva: “un bambino a cui non vengono dati dei limiti appropriati va a cercarseli”, ed essere in grado di mantenere i confini anche quando si viene messi ripetutamente alla prova mostra al bambino che i suoi sentimenti di rabbia possono essere emotivamente contenuti e compresi. Spesso il bambino prova sollievo quando un adulto oppone un “no” fermo, in modo emotivamente non minaccioso, a un comportamento inaccettabile.
Se un bambino si trova di fronte all’illusione di essere l’unico ad avere sentimenti negativi, temerà di non essere amato o apprezzato del tutto.
A questa età un bambino vivrà delle delusioni graduali ma inevitabili che faranno sì che i limiti si cristallizzino lentamente. Le convinzioni onnipotenti che aveva prima si modificheranno in ambizioni più realistiche e raggiungibili.
Cosa sapere su tuo figlio - Lesley Maroni