Introduzione al mondo della disfagia e dei disturbi della deglutizione

La deglutizione è un complesso fenomeno senso-motorio che comporta una successione coordinata di contrazioni ed inibizioni muscolari, a partire dalla muscolatura buccale sino a quella esofagea.
La disfagia consiste nell’alterazione del processo della deglutizione per una compromissione di qualsiasi struttura del tratto gastrointenstinale superiore, dalle labbra allo sfintere esofageo inferiore.
I disturbi della deglutizione sono molto diffusi nella popolazione attuale e si trovano in comorbilità con un elevato numero di patologie di differenti specialità sanitarie e spesso hanno un impatto drammatico e duraturo sui pazienti che ne sono colpiti e sulle loro famiglie.
Gli studi epidemiologici, seppur estremamente difficili da rappresentare per differenti motivi (la disfagia è un sintomo; la modalità con cui viene definito il sintomo in relazione alla stessa deglutizione; la modalità di rilevazione del sintomo; l’efficacia dei provvedimenti terapeutici che vengono attuati per trattare il sintomo o le sue complicanze; ecc.), evidenziano l’importanza del problema.
È stato stimato che ogni anno circa dieci milioni di americani giungono a consulto medico per un disturbo di deglutizione (Segun, 2008). I disturbi di deglutizione possono aversi a tutte le età ed essere legati ad anomalie congenite, danni strutturali e/o patologie internistiche  (Logemann, 1983).
La definizione di disturbi di deglutizione descrive quadri clinici molto eterogenei. Caratteristica comune a questi disturbi, che si presentano con un’elevata variabilità da paziente a paziente, è la possibile comparsa di complicazioni in seguito ad essi. Si pensi, ad esempio, all’importanza che riveste l’insorgenza di polmonite ab ingestis e la possibile conseguente morte del paziente. Secondo dati dell’Agency of Health Care Policy and Research il 75% di utenti ospedalizzati in acuto per stroke lamentano disfagia che nel 91% dei casi può persistere a tre mesi dall’episodio acuto. Il 43-54% di questa popolazione presenta inalazione che si complica nel 40% dei casi con broncopolmoniti.
È dunque necessaria una valutazione precoce e un monitoraggio nel tempo per accertare la messa in sicurezza del paziente ed evitare l’insorgenza di disabilità funzionali.
Un intervento precoce e tempestivo è fondamentale; aiutare un paziente con disturbi di deglutizione gli permette di recuperare prima possibile le abilità deglutitorie perse, evitando al paziente ulteriori difficoltà e l’insorgenza di successive patologie.
In sanità i disturbi di deglutizione, ad oggi, non vengono ancora minuziosamente esaminati, basti pensare che il 75% delle disfagie sfugge all’analisi clinica (Amitrano, 2015). Ciò implica un’alta specializzazione di alcuni centri ed U.O. e specialisti sul territorio nazionale ed internazionale con un conseguente elevatissimo afflusso di pazienti.