L’interazione con il mondo del bambino di 6 mesi

Dai sei mesi in poi il bambino è molto più interessato al mondo esterno e desideroso di interagire con gli altri, anche se spesso preferisce farlo in presenza di uno dei genitori. Comincia a comprendere le parole e gioca a parlare, felice delle reazioni che questi tentativi provocano:  inizialmente vocalizza e provoca dei suoni, per poi cominciare a “far finta” di parlare o emettere delle lallazioni. Impara che ha un ruolo da rivestire, che può produrre degli effetti sulle persone e che può far accadere delle cose. Così come schiacciando i pulsanti di un gioco o facendo crollare una torre di mattoncini riesce ad ottenere un effetto immediato, allo stesso modo impara che il suo comportamento può influenzare coloro che lo circondano, anche se non sempre con uguale intensità. Infatti, oltre a giocare con le sensazioni e le esperienza che egli stesso compie, il bambino di questa età comincia a notare gli stati d’animo degli altri e a sperimentare in che modo può provocare determinate reazioni.
Il primissimo modo con cui un bambino suscita delle reazioni è il pinto. Il neonato piange involontariamente senza avere la consapevolezza di influenzare il comportamento degli adulti intorno a lui; risponde solamente all’impulso di eliminare la sofferenza fisica o le sensazioni dolorose. Impara però rapidamente che piangendo può far accadere delle cose. Un bambino di sei mesi o poco più è una creatura molto più attenta e impara gradualmente a osservare come il suo comportamento influenza le persone che si prendono cura di lui e come reagisce di conseguenza. Anche a soli sette o otto mesi il bambino, rendendosi conto della stanchezza della mamma, è in grado di trovare modi per “risollevarle il morale”, sforzandosi per capire quali giochi possano farla apparire più felice. Allo stesso modo, un papà che in un certo periodo è concentrato su altre cose può ritrovarsi di fronte a un bambino particolarmente attivo o agitato, che ha scoperto un modo per attirare velocemente la sua attenzione. In questo modo il bambino capisce che gli stati d’animo dei genitori cambiano e cerca di comprendere in che modo può intervenire, scoprendo così che ci sono cose che può controllare o influenzare e altre che si sottraggono al suo controllo.

Cosa sapere su tuo figlio - Sophie Boswell