L’introduzione delle pappe

La personalità del bambino comincia a svilupparsi e a rivelarsi nella relazione con l’allattamento, al seno o artificiale. Quando si passa alla successiva fase fondamentale, quella del primo contatto con i cibi solidi, entra in gioco una serie di nuovi sentimenti e reazioni. Ancora prima che il processo cominci, il problema del momento migliore per l’introduzione dei cibi solidi è oggetto di grande dibattito e può suscitare emozioni intense. Spesso i genitori sono preoccupatissimi riguardo al momento giusto in cui compiere questo passo, se prima o dopo i fatidici sei mesi; chiaramente,  si tratta di comprendere quando il bambino è pronto non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista emotivo; e deve esserlo anche la madre.
Talvolta l’ansia per lo svezzamento emerge sotto forma di preoccupazioni riguardo a cosa si debba dare al bambino, a questioni igieniche o agli ingredienti specifici di ogni boccone.
L’abbandono del latte come unico alimento sembra causare ansie relative al fatto che il mondo è pieno di cose che possono essere ingerite o velenose.
Come accade per tutte le altre fasi della vita del bambino, lo svezzamento porta con sé gioie e perdite. Lo svezzamento, infatti, implica sia far perdere un’abitudine sia introdurre abitudini nuove. Provare qualcosa di nuovo significa abbandonare la relazione che c’è stata fino a quel momento e questo suscita emozioni forti relative alla crescita e alla separazione. Anche i genitori devono rinunciare a qualcosa. Il bambino non è più un poppante che viene alimentato in un abbraccio intimo: è ormai pronto a prendere il cibo da una certa distanza, seduto sul seggiolone, e questo è un cambiamento importante per tutte le persone coinvolte.
Ma anche un momento emozionante; ad esempio , se il bambino è stato allattato al seno, lo svezzamento può essere la prima opportunità per il padre o i fratellini di essere coinvolti nei suoi pasti.
Anche i neonati reagiscono a questa novità in maniere diverse. Alcuni cominciano a mangiare le pappe con grande appetito, cercando immediatamente di tenere il cucchiaio da soli il più possibile; per altri ci vuole un po’ di incoraggiamento prima che possano abituarsi a un modo così nuovo di fare le cose e cominciare a interessarsi a nuovi gusti e sensazioni. Rimpianto, tristezza e senso di perdita si affiancano al sollievo, al piacere e all’orgoglio in ogni fase evolutiva. Ma nel mondo in cui i pasti si svolgono con maggiore distanza fisica tra mamma e bambino, possiamo cominciare a condividere questa esperienza in modo diverso. Il processo si arricchisce di una nuova dimensione, di nuovi strumenti che sia il bambino sia l’adulto cominciano a usare, di nuove scoperte su cosa ha un buon sapore e cosa non lo ha, di un nuovo spazio tra mamma e bambino per sperimentare insieme in che modo in cibo “viene e va”.

Cosa sapere su tuo figlio - Sophie Boswell