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L’insegnamento del francese come lingua straniera ai DSA

L’insegnamento del francese come lingua straniera ai DSA

Contando 190 grafemi per la realizzazione di 35 fonemi, il francese viene considerata una lingua opaca, basti pensare che per la scrittura del fonema /o/ esistono dodici combinazioni grafemiche: o, ot, ots, ocs, au, aud, auds, eau, eaux, ho, ô.
In francese esistono delle regole di conversione che permettono di leggere e scrivere in maniera corretta anche le parole sconosciute, quindi non recuperabili automaticamente dal sistema semantico. Tuttavia queste regole permettono di scrivere correttamente solo circa il 50% delle parole e proprio per questo motivo un soggetto con DSA incontra difficoltà nell’apprendimento e nella comunicazione con questa lingua.
Il restante 50% delle...


L’importanza e l’utilità delle sequenze temporali e casuali

L’importanza e l’utilità delle sequenze temporali e casuali

La categoria concettuale relativa al tempo rappresenta indubbiamente la base su cui viene costruito il pensiero logico. Tutti gli eventi, sia quelli relativi alla vita quotidiana, sia quelli relativi alla costruzione di abilità simboliche più complesse, prevedono la messa in atto di strategie di tipo temporale che ne regolano lo svolgimento.
La consapevolezza del ruolo rilevante dell’ordine temporale degli eventi viene conquistata gradualmente nel corsi dello sviluppo cognitivo e prevede la capacità di decentrare gli eventi considerandoli non più come giustapposti, cioè come coesistenti in uno schema sincretico, ma decentrati rispetto a specifici schemi di riferimento. Vengono inoltre chiamati in causa...


La produzione del testo

La produzione del testo

La produzione del testo è un compito che rappresenta il logico sviluppo della lingua scritta.
Questo argomento ci porta a ridosso degli attuali criteri nosografici applicati ai Disturbi Specifici di Apprendimento, nel quale si parla di disortografia. Infatti i due aspetti sono ampiamente intrecciati tra loro, in quanto è veramente difficile che un bambino, o un ragazzo, significativamente disortografico sappia comporre dei validi testi.
La presa d’atto di questa frequente associazione dovrebbe essere il punto di partenza per una riflessione sull’entità clinica rappresentata dai Disturbi Specifici di Apprendimento e anche sulla loro intrinseca gravità, data dal fatto che spesso non si tratta...


La diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento fatta durante la scuola secondaria

La diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento fatta durante la scuola secondaria

L’aumenta richiesta di diagnosi per i DSA nel corso della scuola secondaria, iniziata negli anni precedenti, ma incrementata dal momento della pubblicazione della legge 170 del 2010, ha posto i clinici di fronte alla necessità di adattare velocemente i percorsi diagnostici (come anche i modelli clinici) costruiti per le età precedenti per far fronte a questa nuova richiesta (Penge, Viglianti).

Nel DSM-V (APA) i Disturbi Specifici di Apprendimento sono indicati con questo nome e come disturbo “unitario”. L’utilizzo del termine dislessia, disortografia e discalculia viene considerato come specificazione della diagnosi. Accanto alle difficoltà delle abilità di base vengono...


Uno degli aiuti più efficaci per i ragazzi dislessici: le mappe concettuali

Uno degli aiuti più efficaci per i ragazzi dislessici: le mappe concettuali

Definendo la dislessia come un disturbo che da un punto di vista clinico si manifesta con una minore correttezza e velocità di lettura ad alta voce, paragonato ai soggetti di pari età anagrafica, classe frequentata e istruzione ricevuta. La lettura di singoli grafemi, di parole, di non-parole possono risultare più o meno deficitarie in base alla via di lettura colpita.
In conseguenza alla definizione stessa una delle strategie più efficace, applicabile a tutte le materie scolastiche, che va ad alleggerire la fatica implicata dalla lettura dei ragazzi dislessici sono le mappe concettuali.

Lo sviluppo di queste mappe è un metodo che...