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La stretta correlazione tra fonologia e apprendimento della lingua scritta – il continuum tra disturbo fonologico e difficoltà di apprendimento della scrittura

La stretta correlazione tra fonologia e apprendimento della lingua scritta – il continuum tra disturbo fonologico e difficoltà di apprendimento della scrittura

Il “disturbo fonologico di apprendimento della lingua scritta” riguarda tutti i casi nei quali il bambino trova difficoltà nell’accesso alla fase alfabetica per un deficit nella conoscenza della dimensione fonologica del linguaggio.
Se il disturbo di acquisizione interessa la fase alfabetica viene infatti intaccato il core del processo di decodifica, che riguarda essenzialmente il processamento di informazioni fonologiche, e in gioco vi è l’accesso stesso al codice di scrittura. Per questo motivo la sua rilevazione a scuola è assai precoce: all’inizio della scuola primaria, se non addirittura in quella dell’infanzia. Di solito questi bambini presentano, fin dalle prime settimane di scuola,...


La diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento fatta durante la scuola secondaria

La diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento fatta durante la scuola secondaria

L’aumenta richiesta di diagnosi per i DSA nel corso della scuola secondaria, iniziata negli anni precedenti, ma incrementata dal momento della pubblicazione della legge 170 del 2010, ha posto i clinici di fronte alla necessità di adattare velocemente i percorsi diagnostici (come anche i modelli clinici) costruiti per le età precedenti per far fronte a questa nuova richiesta (Penge, Viglianti).

Nel DSM-V (APA) i Disturbi Specifici di Apprendimento sono indicati con questo nome e come disturbo “unitario”. L’utilizzo del termine dislessia, disortografia e discalculia viene considerato come specificazione della diagnosi. Accanto alle difficoltà delle abilità di base vengono...


Uno degli aiuti più efficaci per i ragazzi dislessici: le mappe concettuali

Uno degli aiuti più efficaci per i ragazzi dislessici: le mappe concettuali

Definendo la dislessia come un disturbo che da un punto di vista clinico si manifesta con una minore correttezza e velocità di lettura ad alta voce, paragonato ai soggetti di pari età anagrafica, classe frequentata e istruzione ricevuta. La lettura di singoli grafemi, di parole, di non-parole possono risultare più o meno deficitarie in base alla via di lettura colpita.
In conseguenza alla definizione stessa una delle strategie più efficace, applicabile a tutte le materie scolastiche, che va ad alleggerire la fatica implicata dalla lettura dei ragazzi dislessici sono le mappe concettuali.

Lo sviluppo di queste mappe è un metodo che...


La prevenzione dei disturbi di comunicazione – Le visite specialistiche nell’infanzia: quando farle e perché

La prevenzione dei disturbi di comunicazione – Le visite specialistiche nell’infanzia: quando farle e perché

Come afferma il professor Schindler e alla quale tutta la comunità scientifica si associa, vi sono visite fondamentali circa l’ottica della prevenzione sui disturbi di comunicazione che permettono l’esclusione o l’intervento in tempi idonei riguardo i disturbi sopraccitati.

La prima visita
La prima visita viene svolta in neonatologia ed è effettuata immediatamente dopo la nascita prima che il bambino venga dimesso dall’ospedale.
Tende ad escludere:

  1. Che esistano presupposti di un’alterazione cerebrale
  2. Che esistano i presupposti di una cecità o di una sordità
  3. Che esistano grosse malformazioni degli organi della pronuncia
La seconda visita
Effettuata non prima dei 5-r mesi, da...


Lo sviluppo atipico della morfo-sintassi

Lo sviluppo atipico della morfo-sintassi

Lo sviluppo atipico della morfo-sintassi in età normalmente evolutiva può essere rappresentato da differenze temporali, differenze quantitative e differenze qualitative.
Le differenze temporali riguardano la lentezza generale dell’acquisizione linguistico-verbale, in quanto tutte le fasi interessate si svolgono in epoche classicamente tardive  e con un ritmo abbastanza rallentato. Nei casi più gravi si può osservare un certo sviluppo morfo-sintattico solo a partire dall’epoca scolare, con deficit persistenti, che denotano una cronicizzazione del disturbo (Chilosi e Cipriani, 1991).
Le differenze quantitative sono composte da una certa povertà espressiva, con indici numerici tendenzialmente bassi, quali ad esempio uno sviluppo della LME (Lunghezza Media dell’Enunciato) marcatamente...