Può sembrare che i maschi si preoccupino di meno delle amicizie, forse perché non sono così sensibili alla pressione emotiva che le bambine associano all’accettazione, in famiglia o all’esterno. Tuttavia, mentre può sembrare che i maschi si sentano abbastanza a loro agio continuando a fare ciò che hanno fatto gli anni precedenti, giocare al computer per conto loro, giocare a basket nel parco e magari astenersi dal parlare di questioni di amicizia, spesso anche loro sono angosciati dal timore di non essere accettati in un gruppo.
A volte, può accadere che un bambino divenga bersaglio di comportamenti poco amichevoli o tendenti ad escluderlo dalle amicizie. Questo in genere è il risultato di una combinazione di fattori. Quando i bambini sono molto sensibili alla loro posizione all’interno dei gruppi sociali e di attività e si preoccupano della propria vulnerabilità, danno molta importanza all’appartenenza e all’accettazione degli altri. Ciò può essere vantaggioso, specialmente per gli insegnati, che possono mettere a frutto la volontà di conformarsi e di lavorare per raggiungere un obiettivo comune, ma può essere la conseguenza di un atteggiamento piuttosto rigido e ansiosamente critico verso ogni aspetto che non corrisponda alla loro rappresentazione del mondo. Sovente, i bambini che si sentono vulnerabili fronteggiano questi sentimenti rivolgendo la loro attenzione ad altre persone, che magari sono anche meno inserite di loro. Nei casi più estremi può venire a delinearsi un quadro di vero e proprio bullismo, ma più spesso si determina una situazione più insidiosa, in cui i bambini alimentano a vicenda le loro insicurezze attraverso commenti e scelte di giochi o compagni di gioco. Sappiamo tutti quanto può essere potente il fascino esercitato dal collega popolare in ufficio o sul posto di lavoro.
Cosa sapere su tuo figlio – Rebecca Bergese