Il bimbo di due anni e lo voglia del “faccio io”

Il bambino in questa fase sta imparando cosa è in grado e cosa non è in grado di fare. Questa è l’età degli estremi: può sentirsi totalmente abbattuto e disperato o al contrario pieno di gioia e entusiasmo. Per affrontare la vita, assume posizioni estreme e ne consegue naturalmente un completo disequilibrio. Esattamente come in questa fase non è ancora completamente stabile sulle gambe, o per lo meno non ha ancora capito che se corre a tutta velocità senza guardare dove va potrebbe ruzzolare rovinosamente, analogamente è poco sicuro nell’ambito dei sentimenti e delle reazioni emotive. Si dimostra ancora completamente infantile, un po’ come il neonato, e talvolta ci sorprendiamo a rimproverarlo per questo. Quando non riesce a fare qualcosa, spesso crolla.
La visione estrema del mondo che il bambino di due anni ha è in parte legata alla realtà della sua età e della fase evolutiva in cui si trova. Fisicamente il bambino è ancora molto piccolo. Basti pensare che un adulto può essere altro tre volte tanto: immaginiamoci quanto dobbiamo sembrare dei giganti ai sui occhi. Una persona che fosse alta che solo il doppio di un adulto di statura media sarebbe più alta di tre metri, come un albero. Agli occhi del bambino sembriamo dunque potenti in modo preoccupante, sappiamo tante cose e siamo pieni di sorprese. D’altro canto però è anche incredibilmente bello che i genitori siano più grandi per età e dimensioni, più forti ed esperti e talvolta il bambino dimostra di desiderare che ci si prenda cura di lui, è grato se qualcuno risolve i problemi e contento di ricevere un abbraccio, un bacio e qualche coccola come quando era più piccolo.