Il ruolo del gioco nell’apprendimento

il gioco è il lavoro dei bambini, e non semplicemente un modo per passare il tempo quando non sta succedendo niente di importante. Dato che il gioco è piacevole in sé, è uno strumento insostituibile per l’apprendimento nel senso più ampio del termine. Un bambino con bisogni speciali non è diverso da qualunque altro in quest’area di esperienza, anche se i giochi che può fare possono esser di meno. Potrebbe anche impiegare più tempo per imparare a giocare e avere bisogno di più pazienza per scoprire quali giochi sono possibili e gradevoli per lui.
L’importanza evolutiva del gioco può essere a volte sottovalutata quando un bambino ha una disabilità. Può avere infatti la necessità di sottoporsi a trattamenti, indagini e interventi, tutte cose naturalmente necessarie per il suo benessere, tuttavia gli specialisti accorti, come gli insegnati, introdurranno sempre elementi ludici come i momenti di svago e sapranno rapportarsi con il bambino al suo livello e non “in veste di esperti” nel loro lavoro. Un impegno troppo intenso, se non accompagnato da un sufficiente contatto umano piacevole, può essere controproducente tanto per gli adulti quanto per i bambini.

Gli psicologi dello sviluppo sottolineano l’importanza del piacere e della gioia nello sviluppo infantile. I genitori devono essere sufficientemente convinti dell’importanza del gioco piacevole e affettivamente disponibili a creare uno spazio ludico  nella relazione con il figlio. Ciò naturalmente non significa necessariamente riservare al gioco un momento della giornata rigidamente delimitato; esso può nascere spontaneamente nel corso della vita di tutti i giorni. Cambiando un pannolino si può finire a giocare a fare cucù; il momento del bagno può stimolare in bambino ad emettere delle “sillabe”, che possono trasformarsi in uno “scambio vocale reciproco”, oppure può indurlo a sperimentare il puro piacere della voce trasformata dalla particolare acustica del bagno.Per varie ragioni, può essere difficile per genitori di bambini con bisogni speciali cercare di evitare che il gioco assuma funzioni principalmente educative. A volte i genitori, magari sollecitati dal senso di colpa, pensano che tutto il loro tempo debba trasformarsi in lavoro. Paradossalmente, il gioco a maggiori probabilità di essere educativo quando viene inteso meno in questo modo, cioè quando è più spontaneo e divertente.
Come la musica jazz, non è rigidamente codificato, ma contiene elementi di improvvisazione. I bambini fanno in fretta a cogliere le occasioni in cui gli viene offerto uno spazio di gioco o gli viene proposta un’attività che coinvolge giocattoli colorati!
Il gioco può assumere molte forme, ed è importante notare qual è il livello più adeguato al proprio figlio.

Cosa sapere su tuo figlio - Pamela Bartram