L’asilo nido, il nido famigliare e la baby-sitter

A due anni il bambino comincia a diventare  un individuo sociale. Ogni genitore sceglie la soluzione che ritiene più opportuna per la cura di suo figlio, e solitamente sa che questa scelta è molto importante e deve tenere in considerazione i bisogni di tutti i componenti della famiglia. Non è semplice prendere decisioni. Oggi siamo consapevoli dell’importanza delle esperienze precoci per la costituzione della personalità dell’adulto, e per questo c’è sempre un po’ di ansia rispetto a chi si prenderà cura di del bambino.
Quali riflessioni possiamo fare al riguardo? Quali sono i bisogni del bambino in questa fase?  Quali sono i benefici offerti dai diversi tipi di soluzione?
I vantaggi di scegliere un nido d’infanzia, a tempo pieno o parziale, sono ovvi. I genitori evitano i problemi associati ad avere una sola persona che si occupi del bambino, con la relativa questione della circostanza nell’affidabilità. Se la mamma deve andare al lavoro, è un bel problema se la baby-sitter si fa male alla schiena o se la tata decide di non venire più. Tuttavia, i genitori che scelgono una persona sola per svolgere questo lavoro solitamente lo fanno con la convinzione che il bambino abbia bisogno di costruire una relazione stabile con la figura alla quale è affidato. Se quindi si propende per la scelta di un asilo, nido o tipo familiare, occorre assicurarsi che ci sia un numero adeguato di adulti attenti sia al benessere e alla sicurezza fisici del bambino sia al suo sviluppo psicologico. Il questa fase il bambino ha bisogno di essere accompagnato per la mano parte del tempo d una mente adulta che pensa: solo quando siamo pensati impariamo a pensare.
È importante sottolineare anche che il bambino di due anni è interessato ai coetanei e beneficia molto della condivisione dei momenti di gioco e delle crescenti relazioni con loro. Se il bambino ha la baby-sitter, è importante assicurarsi che possa comunque godere della compagnia di altri bambini, ad esempio nei gruppi di musica, di lettura, di gioco, che hanno meritata popolarità in quanto rispondono molto bene alle esigenze del bambino di due anni, che può stare vicino all’adulto che lo accompagna ma anche gettarsi nel vivo delle attività quando si sente pronto.
È quasi superfluo precisare che, a prescindere dal tipo di soluzione adottata, è fondamentale tenersi informati e attenti relativamente a quello che accade. Questo significa non solo ascoltare quello che viene detto, ma anche mantenere ben attivo lo spirito di osservazione. Le “menti pensanti” più importanti che il bambino conosce e da cui dipende sono quelle dei suoi genitori, che dovranno affrontare le difficoltà che insorgono ma anche i piaceri legati alla vita da bambino.
Che abbia una mamma a tempo pieno o passi le sue giornate all’asilo nido, il bambino potrà comunque essere felice ed entusiasta, anche se questo non significa che andrà sempre tutto bene. È probabile che di tanto in tanto avremo dubbi sulla scelta fatta e più avanti negli anni potremmo anche chiederci se la rifaremo. Generalmente, date le circostanze, ogni genitore fa il meglio che può.