L’educazione all’uso del vasino

Nel corso dello sviluppo i bambini imparano comportamenti sempre più adeguati socialmente man mano che crescono e interagiscono con le persone. L’educazione all’uso del gabinetto è un esempio eccellente di questo processo. Inizialmente il neonato prova un’esperienza fisica di sollievo o di recupero del benessere fisico quando svuota la vescica o l’intestino. Tuttavia non si tratta di un atto intenzionale. Certamente il bambino non ha idea di dove finiscano la pipì e la cacca quando escono dal suo corpo. Capisce poco quali effetti possano avere le sue evacuazioni sulle persone circostanti e non ha alcun desiderio di accontentare qualcuno facendo quello che ci si aspetta da lui o che viene considerato socialmente accettabile. Il modo in cui il suo corpo viene manipolato durante il cambiamento del pannolino eserciterà un effetto cumulativo su di lui attraverso azioni ripetute tante e tante volte. Un bambino può ricevere il messaggio di essere stato proprio in gamba ad aver riempito il pannolino così bene, mentre un altro potrebbe percepire segnali verbali e non verbali che indicano che il cambio del pannolino è un compito ingrato di cui l’adulto farebbe volentieri a meno.
Man mano che i bambini maturano neurologicamente e fisiologicamente, si evolve la loro capacità di monitorare e controllare le evacuazioni. Parallelamente a questo processo fisico, avviene anche uno sviluppo psicologico. Il bambino riesce ad afferrare un concetto che gli viene detto a parole, e cioè che ora i suoi genitori gradirebbero che mettesse la suo pipì e la sua cacca in un posto particolare. Cosa altrettanto importante, egli deve avere la volontà di fare ciò che i genitori gli chiedono! In altre parole, dal punto di vista emozionale, egli deve avere il desiderio di adeguarsi alla volontà dei genitori per compiacerli. Potremmo dire che questo adeguarsi è un’espressione del suo amore per loro che deve riuscire a superare gli eventuali sentimenti aggressivi e antisociali che prova nei loro confronti.
Il bambino non attraversa questi stadi di sviluppo in totale autonomia; al contrario, i sentimenti e le aspettative dei suoi genitori svolgono un ruolo essenziale. Ciò vale anche quando i bambini hanno bisogni educativi speciali.


Cosa sapere su tuo figlio – Pamela Bartram