L’empatia del bambino con bisogni educativi speciali
Quando il bambino viene alla luce con dei bisogni speciali, questi processi naturali vengono messi fortemente alla prova. I genitori possono essere incerti sul modo di interpretare il proprio figlio e su come costruire una narrazione su di lui che comprenda la sua vita emozionale e una rappresentazione del suo livello di comprensione. A volte non sanno fino a che punto abbia le caratteristiche di un bambino senza bisogni educativi speciali.
La sua irrequietezza fisica ha a che fare con il suo cervello, con la sua difficoltà a elaborare le informazioni sensoriali?
Forse è connessa con l’esperienza di un parto difficile, con gli interventi medici che ha subito o con il suo stato fisico. Prova un disagio? Avverte qualche dolore, ha fame, è stanco? Forse si sente infelice e solo come a volte capita a ogni bambino.
Sfortunatamente, i genitori di alcuni bambini, anche di quelli che non hanno bisogni educativi speciali, non sono capaci di armonizzarsi o di empatizzare con loro nei modi descritti.
Ciò può accadere perché la loro mente è troppo impegnata in qualcos’altro, presa dal dolore o consumata da altri sentimenti intensi.
A volte sono eccessivamente carichi di rabbia o ostilità e ciò interferisce con la sensibilità necessaria per provvedere adeguatamente ai figli. In questi casi, l’esperienza fisiologica e lo sviluppo psicologico del bambino ne risentono. È alla luce di tutto ciò che va inquadrato il complesso compito di accudire ed educare un bambino con bisogni speciali.
Cosa sapere su tuo figlio – Pamela Bartram