L’incontro tra genitori e figli con uno sguardo ai bambini con bisogni educativi speciali
Durante i pasti, per esempio, le osservazioni rivelano che, quando un bambino più gande viene imboccato con il cucchiaio, la gran parte dell’esperienza è mediata attraverso ritmi condivisi fra bambino e genitore, senza uno sforzo cosciente da parte di quest’ultimo. I musicisti e gli psicologi che hanno analizzato le videoregistrazioni di questi scambi hanno dimostrato che i piccoli e i loro genitori sincronizzano istintivamente le loro azioni e vocalizzazioni ben prima che le parole assumano un senso per il bambino.
Queste esperienze condivide di armonizzazione fisica e sensoriale sono essenziali per il senso di benessere del bambino, che sperimenta ripetutamente un “incontro” fisico e psicologico, la possibilità di condividere e l’effettiva condivisione delle sue esperienze.
Ciò non equivale a dire che tutto ciò che avviene fra un genitore e un figlio dev’essere temporizzato e calcolato in modo così perfetto da evitare sempre ogni dissonanza o sfasamento ritmico. In realtà la normale esperienza comprende anche momenti in cui gli scambi sono sfasati. Anche scoprire che tati momenti fanno parte della vita normale è importante. Quel che conta non è che gli scambi siano necessariamente sempre “giusti”, ma che i comportamenti della coppia madre e figlio o padre e figlio possano continuare a esercitare un influsso l’uno sull’altro. Fra di loro continuano a trovare scambi soddisfacenti e costruttivi mentre al contempo integrano l’esperienza degli “sforamenti” e degli sfasamenti in modo agile e flessibile. Questi processi sono mediati dall’olfatto, dal tatto, dai suoni e dalla vista.
Cosa sapere su tuo figlio – Pamela Bartram