Per poter mettere a frutto le opportunità di apprendimento, riuscire ad attingere dall’esperienza e cominciare a mettere in pratica le proprie idee e opinioni bisogna sentirsi relativamente sicuri e a proprio agio in questo mondo. E per questo occorre padroneggiare alcune abilità fondamentali, cioè quelle di lettura, di scrittura e di tipo aritmetico. L’acquisizione adeguata di queste abilità è una preoccupazione comune e questo sembra riflettere una scissione fra l’idea di incoraggiare l’apprendimento in quanto fonte di piacere e arricchimento e altre idee, apparentemente contrastanti, riguardo all’importanza di una struttura direttiva dotata di regole riconoscibili per gli studenti. Di conseguenza i bambini possono essere consapevoli dei dubbi imperanti riguardo al fatto che abbiano acquisito abilità sufficienti e che possiedano i rudimenti necessari per pensare con fiducia al mondo in cui vivono. La maggior parte di loro saranno stati sottoposti a prove di valutazione e le loro eventuali difficoltà saranno state identificate; probabilmente avranno anche ricevuto l’aiuto in più necessario per acquisire una preparazione adeguata nelle materie fondamentali. Per una serie di motivi, tuttavia, qualche undicenne non padroneggia sufficientemente tali abilità e può vivere con forte apprensione le nuove richieste provenienti dalla scuola.
Un bambino di dieci-undici anni può avere delle difficoltà specifiche di apprendimento; ad esempio, può faticare a decodificare e ricordare numeri e lettere oppure, pur comprendendo bene le istruzioni scritte, può non riuscire a dare un senso alle spiegazioni orali che vengono fornite in classe. Insegnati, psicologi e logopedisti sono sempre più consapevoli di queste difficoltà, che possono essere il segno di oscillazioni temporanee nell’equilibrio complessivo dello sviluppo. Così, la lettura e l’aritmetica possono risultare particolarmente ostiche per qualcuno, che può avere bisogno di un aiuto individualizzato ulteriore. In effetti, la maggior parte degli insegnanti che lavora con i bambini in questa fascia di età presta particolare attenzione ad assicurarsi che tutti gli alunni abbiano una preparazione adeguata per gli apprendimenti successivi. Talvolta i genitori ritengono che gli insegnanti non siano consapevoli di certe difficoltà che i loro figli stanno incontrando nell’apprendimento e ciò piò accadere perché in effetti i docenti non sono riusciti a raccogliere informazioni sul lavoro dell’alunno sufficienti a identificare con precisione il problema. Nei primi anni di carriera scolastica di un bambino, è utile che i genitori costruiscano una relazione con gli insegnanti che si dimostrano più disponibili e che potrebbero avere una visione d’insieme della personalità e del comportamento del loro figlio. Più avanti diventa più difficile comunicare direttamente con gli insegnati, che si interessano meno ai bisogni emozionali dei singoli allievi nelle loro classi, perché gravati da carichi didattici di notevole entità.
Cosa sapere su tuo figlio - Rebecca Bergese