SOS scuola – Il divario tra primaria e secondaria

La maggior parte dei ragazzi fra i dodici e i quattordici anni sono molto più attratti dai loro amici che dalla loro famiglia. Stanno compiendo il passaggio, in qualche punto durante questi anni, da un modo di vivere conosciuto e familiare a un modo nuovo e strano: dalla scuola primaria alla scuola secondaria, dalla secondaria di primo grado alla secondaria di secondo grado. In generale, i genitori sentono di partecipare alla quotidianità della vita scolastica molto meno di prima, specie se erano abituati a trovarsi con i figli nell’area per la ricreazione, ad accompagnarli a scuola e a chiacchierare con gli insegnanti. Ora si sentono praticamente esclusi: hanno perso il contatto con la scuola e con le esperienze quotidiane dei loro figli.
Per i genitori, gli insegnati tendono ad avere un nome ma non un volto. Le nuove regole, visibili e invisibili, generano confusione. Non hanno più la percezione dei motivi di ansia dei loro figli. Possono rendersi conto che il figlio dodicenne è sotto stress ma non sanno né perché né cosa fare per aiutarlo. Cosa ancora più importante, non gli viene più riconosciuta una posizione che permetta di offrire un aiuto significativo. Perché il divario tra primarie e secondaria è molto maggiore di quanto si pensi. Questo senso di impotenza inaspettato mette quasi sempre a dura prova i genitori, in particolare le madri, che spesso trovano questo grado di esclusione così “insopportabile” da manifestare una tendenza a cedere a un’invadenza indesiderata.
In realtà, i ragazzi spesso cercano aiuto ma il fatto che la figura di cui hanno bisogno sia la stessa che stanno cercando di allontanare gli nega la fonte di sostegno e di conforto su cui avevano fatto affidamento fino a quel momento. Questo confine fra l’invadenza e la non curanza è uno dei più tormentosi per i genitori. Se si chiude un occhio, i giovani adolescenti possono andare al di là di ciò che sono in grado di gestire adeguatamente, di qualunque cosa si sentano capaci al momento. Eppure, per quanto il giovane possa opporsi, assumere un atteggiamento di sfida e usare lusinghe o raggiri, spesso si sente rassicurato se i genitori stabiliscono dei confini ragionevoli ma netti, anche se è difficile trovarsi d’accordo sul punto in cui essi debbano essere effettivamente tracciati.
Il cambiamento di scuola spesso è atteso con molta impazienza. Molti bambini ne hanno a sufficienza della vecchia scuola quando arrivano alla fine, ma per tanti lo shock dell’ingresso nella “scuola grande” e la vita sorprendentemente diversa che essa comporta richiedono un lungo e duro periodo di adattamento.
Per tanti è molto difficile adattarsi, per esempio, al fatto di andare e tornare a scuola da soli, di avere un insegnate diverso per ogni materia, di doversi assumere la responsabilità delle comunicazioni all’interno della scuola e fra scuola e famiglia e di essere all’altezza dell’aspettativa che sappiano organizzarsi adeguatamente con i compiti a casa.

Cosa sapere su tuo figlio - Morgot Waddel