Il problem solving in matematica

All’interno della psicologia dell’Human Information Processing, nel 1972 Newell e Simon individuano due tipologie di conoscenza necessarie per la soluzione di un problema matematico:
la conoscenza dichiarativa volta a individuare le informazioni chiave contenute nel problema e la conoscenza procedurale, in cui sono implicate le strategie utili al processo di soluzione.

Mayer ha proposto un modello secondo cui il processo di soluzione è diviso in codifica del problema e processo di ricerca. La codifica è guidata da un processo di traduzione e da uno di integrazione mentre la ricerca è articolata in pianificazione e calcolo. La traduzione ha il compito di accompagnare il bambino nella costruzione di una rappresentazione interna del problema attraverso un’analisi di tipo linguistico, che permette la comprensione del significato del testo e da una di tipo semantico, che estrae le implicazioni logiche. Con l’integrazione delle differenti parti del problema il bambino costruisce una rappresentazione matematica e coerente. A questo punto, attraverso il processo di pianificazione, vengono individuati i sotto-obiettivi che rappresentano il piano risolutorio del problema e attraverso i processi di calcolo vengono realizzati i sotto-obiettivi recuperando la conoscenza relativa alla semantica delle operazioni e agli algoritmi di calcolo.