L’insegnamento del francese come lingua straniera ai DSA

Contando 190 grafemi per la realizzazione di 35 fonemi, il francese viene considerata una lingua opaca, basti pensare che per la scrittura del fonema /o/ esistono dodici combinazioni grafemiche: o, ot, ots, ocs, au, aud, auds, eau, eaux, ho, ô.
In francese esistono delle regole di conversione che permettono di leggere e scrivere in maniera corretta anche le parole sconosciute, quindi non recuperabili automaticamente dal sistema semantico. Tuttavia queste regole permettono di scrivere correttamente solo circa il 50% delle parole e proprio per questo motivo un soggetto con DSA incontra difficoltà nell’apprendimento e nella comunicazione con questa lingua.
Il restante 50% delle parole sono le cosiddette “parole irregolari”, che possono essere lette correttamente solo con l’attivazione della procedura lessicale, quindi con l’interessamento del sistema semantico e l’attivazione di quello cognitivo.
Di conseguenza il discente incontrerà le maggiori difficoltà con:
  • il raddoppiamento consonantico;

  • la comprensione delle frasi prive di accento tonico su ogni parola;

  • l’identificazione delle parole presentanti la liaison;

  • il riconoscimento visivo di parole simili;

  • l’accordo tra persona e verbo;

  • l’individuazione corretta del tempo verbale, spesso percepito scorrettamente a livello orale.

Per i motivi sopracitati è importante che l’insegnante sviluppi una buona consapevolezza fonologica della lingua straniera o L2 in via di apprendimento. Soprattutto in quei soggetti in cui vi è parallelamente una medesima carenza di consapevolezza fonologica anche nella propria lingua madre. Infatti un corretto sviluppo delle abilità morfosintattiche in LM favorisce la consapevolezza fonologica nella lingua materna e di conseguenza anche nella lingua straniera. La consapevolezza fonologica è fondamentale per un normale sviluppo della procedura sublessicale.

Molte ricerche scientifiche ed esperienze cliniche dimostrano che i DSA hanno una forte relazione con i DSL (Disturbi Specifici di Linguaggio), infatti, non è raro trovare nell’anamnesi di un soggetto con DSA la presenza di un ritardo di linguaggio; l’esistenza di disturbi nell’apprendimento della lettura e della scrittura in molti DSL, anche apparentemente risolti e la presenza, in una stessa famiglia, di DSA e DSL. Tutto questo dimostra come uno scorretto sviluppo del sistema fonologico si ripercuota sugli apprendimenti scolastici e di conseguenza, inevitabilmente, sull’apprendimento di una lingua straniera, soprattutto di una L2 opaca.
Secondo Barrouillet et al. i soggetti con dislessia fonologica, caratterizzata proprio da un danno a livello delle procedure di conversione grafema-fonema, sono addirittura il 67%, questa percentuale così elevata testimonia, ancora una volta, la stretta correlazione tra DSA e DSL.
Come sottolinea Celentin “Con il termine «consapevolezza fonologica» ci si riferisce all’abilità di identificare e manipolare le parole in una frase e le parti di una parola (sillabe, rime e fonemi). Il livello più alto della consapevolezza fonologica è dato dalla consapevolezza fonemica che corrisponde all’abilità di identificare e manipolare i fonemi.”