Lo sviluppo atipico della morfo-sintassi

Lo sviluppo atipico della morfo-sintassi in età normalmente evolutiva può essere rappresentato da differenze temporali, differenze quantitative e differenze qualitative.
Le differenze temporali riguardano la lentezza generale dell’acquisizione linguistico-verbale, in quanto tutte le fasi interessate si svolgono in epoche classicamente tardive  e con un ritmo abbastanza rallentato. Nei casi più gravi si può osservare un certo sviluppo morfo-sintattico solo a partire dall’epoca scolare, con deficit persistenti, che denotano una cronicizzazione del disturbo (Chilosi e Cipriani, 1991).
Le differenze quantitative sono composte da una certa povertà espressiva, con indici numerici tendenzialmente bassi, quali ad esempio uno sviluppo della LME (Lunghezza Media dell’Enunciato) marcatamente minore rispetto ai bambini normotipici a parità di età cronologica.
Le differenze qualitative presentano una scarsa varietà di contenuto informativo come ricorso, da parte del bambino, a strategie di reiterazione produttiva delle espressioni in proprio possesso, in modo tale da rendere lo scambio verbale con l’interlocutore poco efficace, soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo.
Il Disturbo di Linguaggio, comportando una separazione tra abilità concettuali integre ed espressioni linguistiche complesse e alterate, provoca incapacità di gestire, nel testo orale, il lessico, la morfo-sintassi e l’esecuzione verbale e si avrà come risultato un linguaggio scorretto grammaticalmente e poco fluente.