Perché la comunicazione non è solo il linguaggio

Come afferma il professor Schindler la comunicazione è un’attività della vita quotidiana che sta assumendo un ruolo progressivamente più importante nella società del XXI secolo, spesso definita proprio come la società della comunicazione.
Molte volte, però, la comunicazione viene erroneamente identificata come il solo linguaggio; in questo articolo riportiamo la definizione nella prospettiva della Foniatria e della Logopedia, le due uniche professioni che hanno come scopo dichiarato la presa in carico dei disturbi della comunicazione umana.
La comunicazione è uno scambio di messaggi fra due o più individui, solitamente è multicanale o multimodale, di vario grado o sofisticazione (da molto semplici a molto complessi), realizzata mediante segni, in un ambiente con caratteristiche proprie, dettata da una necessità o da un desiderio.
Ora analizziamo brevemente i punti di questa definizione.
Quando evidenziamo che la comunicazione è uno scambio di messaggi, vogliamo sottolineare che la comunicazione si osserva quando un soggetto invia un messaggio ad un altro soggetto e questo risponde al messaggio ricevuto e che nella comunicazione almeno uno dei due interlocutori invia informazioni di natura volontaria, appunto i messaggi.
Nel definire la comunicazione come multicanale o multimodale si va ad indicare che nella comunicazione si usano più canali, dove per canale si intende lo spazio fisico che unisce organo emittente ed organo ricevente, ad esempio la bocca di un inviante e l’orecchio di un ricevente, ma anche la mimica facciale di un inviante e l’occhio di un ricevente.
Nella definizione si afferma che la comunicazione avviene attraverso segni ed essi sono le azioni, gli eventi o gli oggetti che hanno una valenza comunicativa, pertanto il segno è un oggetto o un evento fisico collocato all’esterno dell’inviante o del ricevente.
“La comunicazione avviene in un ambiente con caratteristiche proprie” sottolinea il ruolo delle caratteristiche ambientali sui diversi elementi della comunicazione, come per esempio il rumore di fondo elevato possa imporre di modificare il canale (visivo anziché uditivo), la modalità (non  verbale anziché verbale), il grado di sofisticazione (semplice anziché complesso) e il segno utilizzato.
Alla fine della definizione si evidenzia che la comunicazione nasce per necessità o desiderio, ovvero che qualsiasi scambio comunicativo nasce dalla necessità/volontà di almeno uno dei due interlocutori di inviare un messaggio e le finalità possono essere varie: emotiva, informativa, di convenevole sociale etc.